Uno dei parametri biochimici che riflette le riserve funzionali corporee necessarie per un corretto recupero postoperatorio è l’emoglobina. Livelli circolanti anomali prima di un intervento di chirurgia spinale sono considerati un fattore di rischio per esiti negativi. Insieme alla conta eritrocitaria e al loro volume sul sangue totale, l’emoglobina è indicatore della capacità di trasporto dell’ossigeno, dei livelli funzionali di ferro, e di una corretta eritropoiesi. Tuttavia, nonostante le ampie evidenze in letteratura, pochi studi hanno investigato il potenziale predittivo dell’emoglobina preoperatoria sul successo clinico dal punto di vista del paziente.
Gli autori di questa ricerca hanno studiato una coorte di 1392 pazienti sottoposti a chirurgia della colonna vertebrale per deformità, discopatie e altre condizioni, con l’obiettivo di individuare quali parametri biochimici preoperatori potessero avere un ruolo predittivo sul recupero dalla disabilità dopo chirurgia del rachide. I dati dei pazienti sono stati estratti dal registro ospedaliero di chirurgia spinale (SpineREG) che raccoglie prospettivamente i PROMS (patient-reported outcome measures) a medio e lungo termine.
Sulla base di questa ricerca, gli autori riportano che valori preoperatori di globuli rossi <4 106/µl e di emoglobina <12 g/dl si assocerebbero a ridotto recupero dalla disabilità a 17 mesi (AUC=0.726). Tuttavia, la specificità del modello non è risultata del tutto affidabile, e gli autori concludono che è necessaria l’inclusione nel modello predittivo di variabili multidimensionali. Inoltre, la performance predittiva varia anche in funzione dell’entità del recupero considerato clinicamente rilevante, concetto che pone la necessità di coinvolgere il paziente nella pianificazione chirurgica. In futuro, la corretta stratificazione preoperatoria dei soggetti a rischio garantirà l’opportunità di applicare programmi di preabilitazione mirati in chirurgia spinale.